I Portali sono una preziosa testimonianza del significato e della cura speciale riservata ad analoghe emergenze dalle famiglie di rango del Borgo che appaiono tuttora contraddistinte da uno stemma di coronamento, emblema della nobiltà del casato.
Un raffinato prodotto, dunque, che dialoga facilmente con portali di fattura meno accurata ma non di minor pregio e rilevanza disseminati nel paese.
Si tratta infatti di un considerevole nucleo di ingressi – tutti accomunati da antiche cronologie, dall’utilizzo di pietra estratta dalle cave locali e lavorata da artigiani del luogo – in grado di offrire una straordinaria e variegata galleria, che annovera, ad esempio, il portale del Cinquecento della chiesa Santa Maria Assunta in Cielo (1555), quello di poco successivo alla casa di Isabella Caracciolo, il seicentesco portale della dimora Carafa Stadera in via Indipendenza, dove è documentato lo “Ius primae noctis“.